A cura dell’Avvocato Elena Proietti, PhD in Diritto Pubblico Comparato e Internazionale, curriculum in Diritto Amministrativo europeo dell’Ambiente.

Lo scopo principale di questo lavoro, partendo da una critica sull’inerzia degli Stati e sui loro ritardi ingiustificati rispetto al tema del cambiamento climatico, è quello di proporre nuove idee giuridiche relazionate con l’emergenza climatica che stiamo affrontando.
Dopo un primo approfondimento storico-giuridico teso a dimostrare l’inefficacia degli interventi statali, nell’articolo vengono analizzate le più importanti innovazioni introdotte dalla cosiddetta “climate litigation”. L’ultima parte è dedicata alle nuove idee che stanno emergendo, nel campo del diritto internazionale pubblico, rispetto al rapporto tra diritti umani e gli effetti nocivi del cambiamento climatico. In particolare: l’accesso all’energia rinnovabile come diritto umano; la formazione di una consuetudine internazionale sul contenzioso climatico; la possibile inclusione della migrazione climatica nel fenomeno dei trattamenti inumani e degradanti.
L’obiettivo del presente lavoro è quello di ricordare ai giuristi che, per quanto la prudenza possa essere auspicabile, il loro ruolo nell’aiutare l’evoluzione del sistema è di grande importanza e che è necessario correre dei rischi per favorire i cambiamenti necessari.
Un atteggiamento che alcuni giudici europei hanno dimostrato abbracciare con il recente fenomeno del contenzioso sul clima.

L’articolo è pubblicato integralmente alla seguente pagina della Rivista Ordine Internazionale e Diritti Umani (OIDU) che ne detiene i diritti: https://www.rivistaoidu.net/wp-content/uploads/2023/12/5_PROIETTI-1.pdf